Skip to main content

L’illustrazione 2024 / Piccole Gocce di Pace

PICOLE GOCCE DI PACE

„Piccole Gocce di Pace“ è il titolo che l’artista Alessia Muntoni ha scelto per l’illustrazione realizzata per la locandina del Festival Anomalie 2024, evento che da svariati anni porta nelle periferie di Roma bellezza arte e cultura.

Dall’incontro con la Direttrice Aristica Chiara Crupi è nata l’idea di un illustrazione che potesse conciliare vari significati, per arrivare non solo alla rappresentazione del Festival, ma ad un contenitore immaginifico che facesse da specchio di una realtà composta dai luoghi che la ospitano con un identità ben precisa ed importante ed il passaggio di „Anomalie“ evento che racchiude svariate arti, dalla Street Art al Circo Conteporaneo e che vuole essere esattamente una picola goccia di pace ed armonia nel territorio.

È da qui che nasce l’idea dell’artista, molto legata al mondo delle fiabe, di inserire come figura principale l’immagine del colibrì che porta con se una goccia d’acqua nel becco, prendendo spunto dalla fiaba africana in cui, il piccolo uccello, salva la foresta da un incendio dando esempio a tutti gli altri animali.

PROCESSO CREATIVO

Partendo dalle suggestioni, immagini luoghi e parole indicate all’inizio del lavoro quali : Circo Contemporaneo, Animali Fantastici, Street Art, Perferia, Equilibrio, Dragone, Fiducia, Natura, Leggerezza, Surreale, Bandierine colorate, Largo Mengaroni, Parco delle Canapiglie e solo successivamente dalla scelta dei colori quali rosso, verde ed arancione, è iniziata la ricerca degli elementi sul piano simbolico, d’immagine e di contenuto che potessero rappresentare al meglio il Festival con l’inserimento della fiaba del Colibrì come filo conduttore del tutto.

Da qui una serie di bozzetti di ricerca su animali fantastici ed il loro sigificato simbolico, accuratamente ricercato, che potessero dare una nuova immagine a quelle che sono le figure animali solitamente legate al mondo del vecchio circo, per collocarle in maniera diversa e del tutto „anomala“, cambiandone così la natura attraverso il mondo del surreale e accostandosi a quello che è oggi il Circo Contemporaneo, che vede una miscuglianza di arti visive, pittoriche, maestranze circensi di grande livello, teatro, racconto e danza.

DESCRIZIONE DEGLI ELEMENTI D’IMMAGINE

LA CORDA

Centralmente sono rappresentate le case popolari di Tor Bella Monaca, sorrette da una corda che nasce da un dragone. La corda è un simbolo cosmico, in miti tibetani, antecedenti alla nascita del buddhismo, si parla appunto di una corda che collegava il cielo e la terra, favorendo la discesa degli dei tra gli uomini.

IL DRAGONE

Il Dragone da cui nasce il tutto è invece simbolo di forza, protezione, saggezza, prosperità e buona fortuna. Il colore scelto è il colore della calma, della profondità del mare, del silenzio, della lealtà e dell’equilibrio.

LARGO MENGARONI- CUBO LIBRO

Sulla destra in basso, dal Dragone centrale nasce la piazza di Largo Mengaroni con il Cubo Libro ed i palazzi di Tor Bella Monaca, luogo a cui l’artista è molto legata e associazione con cui collabora da svariati anni per la fiducia, la stima ed il rispetto per la tipologia di lavoro di qualità e cura che porta nel territorio. Luogo questo che ospiterà quest’anno il Festival Anomalie 2024.

BANDIERINE COLORATE

Dai palazzoni, tirate da dei palloncini, sono appese bandierine colorate, un rimando ai panni stesi delle case in periferia. Secondo la tradizione Tibetana e Nepalese, sono buon auspicio di felicità, prosperità e pace; in oltre nell’immaginario comune, sono facilmente collocabili all’idea di giornate di festa, alle fiere e alla leggerezza.

PALLONCINI ROSSI

Scelti per rappresentare la leggerezza, il volo e l’infanzia, sono di colore rosso perchè collegato all’energia, l’amore che tutto solleva, il potere e la forza.

L’ELEFANTE

Animale-Simbolo ricollegabile al „Vecchio Circo“ è rappresentato in modo nuovo, del tutto „anomalo“ e surreale, sospeso in equilibrio su di un filo con delle bandierine che non potrebbero mai reggere il suo peso.

È stato volutamente rappresentato con la proboscide alzata perchè antico simbolo di buona sorte. La sua immagine racchiude in oltre il significato di accettazione, pazienza, saggezza, affetto per la famiglia, salute, perspicacia e memoria per non dimenticare mai il propio passato.

LIBELLULA

Sul cappello dell’elefante vi è posata una libellula, simbolo di trasformazione, equilibrio e mutamento, ma anche di meditazione, libertà, pace e ricerca della verità. Messi insieme, Elefante con la memoria delle sue radici e la Libellula sulla testa, e quindi sul pensiero, alla ricerca della verità con leggerezza ed equilibrio, stanno a rappresentare il viaggio interiore, la scelta di un cammino personale tra ciò che è di noi il già conosciuto e ciò che scegliamo con la nostra vita e percorso, un inno dipinto alla rinascita e alla volontà di seguire i propri sogni.

IL COLIBRì

Come accennato in precedenza il piccolo uccello dipinto nella parte centrale, è stato rappresentato con una goccia d’acqua nel becco per il messaggio che porta la fiaba africana del Colibrì, restituendolo comunque in chiave surreale con il piumaggio che diviene foglia.

Per curiosità dal web- La Fiaba del Colibrì

Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà.

Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e tanti altri animali cercarono rifugio nelle acque del grande fiume, ma ormai l’incendio stava per arrivare anche lì.

Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, incurante del gran caldo, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento.

Il colibrì, però, non si perse d’animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d’acqua che lasciava cadere sulle fiamme.

La cosa non passò inosservata e ad un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: “Cosa stai facendo?”. L’uccellino gli rispose: “Cerco di spegnere l’incendio!”. Il leone si mise a ridere: “Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?” e assieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. Ma l’uccellino, incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un’altra goccia d’acqua.

A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume e, dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco. Anche un giovane pellicano, lasciati i suoi genitori al centro del fiume, si riempì il grande becco d’acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme.

Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d’animale si prodigarono insieme per spegnere l’incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume. Dimenticando vecchi rancori e divisioni millenarie, il cucciolo del leone e dell’antilope, quello della scimmia e del leopardo, quello dell’aquila dal collo bianco e della lepre lottarono fianco a fianco per fermare la corsa del fuoco.

A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono a dar manforte ai loro figli. Con l’arrivo di forze fresche, bene organizzate dal re leone, quando le ombre della sera calarono sulla savana, l’incendio poteva dirsi ormai domato. Sporchi e stanchi, ma salvi, tutti gli animali si radunarono per festeggiare insieme la vittoria sul fuoco.

Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: “Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d’acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio. D’ora in poi tu diventerai il simbolo del nostro impegno a costruire un mondo migliore, dove ci sia posto per tutti, la violenza sia bandita, la parola guerra cancellata, la morte per fame solo un brutto ricordo”.

IL PENNELLO

Dal Dragone nasce poi sulla sinistra in basso un pennello per rappresentare la Street Art; dalle sue setole partono gocce di colore che schizzando via danno vita alla natura, pian piano si fondono formando l’immagine di un bosco che vuole essere la rappresentazione del Parco delle Canapiglie, atra periferia di Roma che ospita da svariati anni il Festival.

LA NATURA

La naturalezza è integrata in oltre con l’inserimento del volo delle foglie che nascono dal piumaggio del colibrì ed il colore verde rimanda al rapporto tra psiche e natura; è inoltre il colore della vita che continua e si rinnova, segno di equilibrio e crescita associato alla giovinezza ed in fine colore della fortuna e della speranza.

ARANCIONE

L’ Arancione scelto come colore dominante, è il colore che rimanda all’ allegria, l’espansività ed estroversione. Un colore caldo legato all’entusiasmo di vivere, all’armonia interiore e la pace dei sensi che simboleggia la creatività e a livello emotivo è il desiderio, la percezione delle emozioni e l’esplorazione attraverso i sensi.

Tutto questo è PICCOLE GOCCE DI PACE, tutto questo seppur possa sembrar banale non lo è, perché è l’incontro di persone che nel loro piccolo, goccia dopo goccia, con le loro forze portano cura arte e rispetto in quei luoghi di abbandono, specialmente meravigliosi, per celebrare e lottare per questa fortuna che è esser vivi e ricordarci che dal piccolo gesto nasce una comunità unita nel bisogno.

Viva la vita e che queste gocce diventino fiume, diventino mare, oceano e tempesta attraverso la cura, l’arte e la condivisione.

Biografia

Alessia Muntoni in arte La Nuvola Girovaga è un artista che inizia il suo percorso attraverso la Pittura, il Teatro, la Street Art, la Scultura e la Scenografia per poi proiettarsi nel mondo dello Spettacolo e nell’Arte di Strada. Studia e si diploma prima al liceo artistico Caravillani di Roma, studia recitazione con il maestro Pablo Maximo Taddei  e Antonello Tonelli, lavora per un anno come restauratrice presso la ditta Rosa al Vaticano e poi esegue il diploma come Tecnico di ludoteca lavorando diversi anni con corsi per ragazzi e bambini attraverso i burattini e la creta. Lavora per due anni per i villaggi turistici come scenografa, costumista ed attrice eseguendo un corso all’interno dell’azienda per poi intraprendere gli studi di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma e partecipa a diversi corsi di aggiornamento per le giornate di Scenografia Contemporanea; lavora come scenografa nel cinema ( Fuorigioco film 2011, Amore Oggi di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi ), nel teatro ( Piccolo Eliseo, Fonderia Novecento, Teatro Tor Bella Monaca, Anfiteatro di Sutri , Teatro Fonderie 900 ) realizza scenografie e video in stop motion con la Made On e per diversi artisti del panorama romano. Lavora per allestimenti in tutta Italia presso la A.L.S.O. Group di Pomezia per poi iniziare il suo percorso come Artista di Strada attraverso diversi corsi e meravigliosi incontri. I suoi primi spettacoli sono in Sardegna con i burattini in “La Miniera di Efisio “di cui esegue tutta la preparazione: testo, costruzione dei personaggi, teatrino,  regia, musiche  e di cui ne crea le illustrazioni trasformandolo in un fumetto per bambini; progetto mirato a riportare la memoria storica delle miniere attraverso il gioco alle nuove generazioni. Vincitrice di diversi concorsi pittorici tra cui quello di Shopping Bag della storica Galleria di Via Margutta a Roma, continua poi come scenografa a Vienna presso l’Istituto Italiano Internazionale di Cultura con lo spettacolo “Larry Appeso”, a Roma con spettacolo di fuoco “Petite Flamme”, musica e ballo con la Murga e Trucco Artistico per vari Festival per poi avvicinarsi al clown e al meraviglioso mondo delle bolle di sapone. La sua formazione inizia nel 2012 con il corso di Trucco cinematografico effetti speciali presso il Teatro Fonderia ‘900 con Giuseppe Desiato ben noto nell’ambito cinematografico e teatrale. Nel 2013 partecipa ai due corsi clown “Il Corpo in Gioco” di Eugenio di Vito ed Emanuele Avallone presso il Teatro Argot, e al progetto “Inca Italia” che prevede un lavoro di gruppo che fonde Teatro, Clown e video come tema principale la precarietà. Nel 2014 partecipa al corso clown “l’arte del non fare” di Fabio Matisse Corallini presso il Circo Girasole, dove vi lavora in collaborazione con diversi artisti per tre anni a Tarquinia. Grazie all’incontro con l’artista Andrea Corridoni  si avvicina al mondo delle bolle di sapone e vi lavora diversi anni insieme, negli stessi anni collabora inoltre con l’artista Federica Fattori per diverse iniziative di spettacolo e laboratori in natura  come “Il Bosco Incantato” alla Roccaccia a Tarquinia, “Pinocchio” per le scolaresche alle saline sempre a Tarquinia dove si è girato il film del famosissimo attore Manfredi e al Presepe Vivente, manifestazione medioevale rinomata nel territorio del viterbese. Sempre nel 2014 partecipa al workshop di bolle di sapone nel Festival internazionale del Teatro di strada di Torino. Nel 2015 segue il corso “Il clown è dentro di noi” di Salvatore Mattaccino prima a Battipaglia durante il Festival Labora e successivamente a Casoria presso l’associazione Rena Nera. Tra il 2014 e il 2015 esegue il diploma di Elettricista teatrale presso L’ Engim S.Paolo a Roma e nel 2016 partecipa al Workshop di Teatro di figura e marionette eseguito dal maestro Tony Zafra Ortis presso lo Spazio Dromosofico a Tre Croci . Nel 2017 continua la sua formazione presso lo Scup di Roma con preparazione fisica, danza contemporanea e trampoli partecipando attivamente ai cabaret della stessa struttura come Scenografa ed Artista,  portando in scena nuovi personaggi come “Bertuccia la poetessa degli stracci” e “Petite” che diventerà poi “La Nuvola Girovaga” . Nel 2018 lavora come performer con interventi di bolle di sapone dal sapore orientale da cui nasce “Bulles de Rue”, spettacolo itinerante portato in diversi Festival in Italia. Continua la sua formazione con  corsi di canto e danza contemporanea con Daria Greco  e porta avanti diversi progetti tra cui illustrazioni per fiabe, trucchi effetti speciali per spettacoli teatrali, un progetto di pittura sull’essenza della donna che porterà nell’esposizione collettiva “Metamorfosi”  il 21 marzo alla Galleria Acronimo di Roma ,uno spettacolo di bolle di sapone intitolato “Le  Voyage de le Fantaisie” , il progetto “Il Circo Sfigato” producendo le doppie quinte per il Circus Selfie Service e in fine  delle performance live di pittura con musica dal vivo facenti parte del progetto “M.O.P. Metter of  Persfective” in collaborazione con Alessio Miraglia, Marta sui Tubi e altri musicisti italiani ed americani . Continua  in oltre con la collaborazione ai Cabaret di Scup come scenografa , partecipa come Bertuccia al C.A.B.A.R.E.T. del Teatro Furio Camillo e come Nuvola Girovaga al Cabaret di Circofficina, tutti e tre luoghi pieni di artisti, stimoli e collaborazioni. Nel 2019 continua la sua formazione con il corso clown di Piero Partigianoni ed Eugenio di Vito. Lavora come Artista di Strada per diversi festival  tra cui Lunarte, Tolfarte, Buskers in town, Spiritri festival, Arte in Centro, Weekand d’Arte, Alkemica, Teatro Rossellini e molti altri , senza abbandonare altre sue passioni e lavori come la scenografia, lavorando come responsabile allestimenti per il Teverina Busker Festival per due anni, e ricercando nuovi temi attraverso un nuovo progetto di fotografia trucco e poesia sul Tempo con la fotografa Alice Bella, un nuovo spettacolo sul rispetto del mare con un personaggio sub intitolato “La Mer de Merd”  e l’illustrazione; Nel 2019 tramite Rapsodia Edizioni  e grazie alla collaborazione con la scrittrice per l’infanzia Alessandra Craus, illustra infatti “Le Custodi degli Alberi” libro di inclusione e rispetto per l’ambiente, presentato a “Più Libri più Liberi” a Roma. Nuovi progetti nel 2020 la porteranno in Portogallo per un workshop di teatro fisico con Norman Taylor in Febbraio e ad un percorso di danza e canto, nonché alla scrittura ed illustrazione di libri e Grafic novel che presenterà nei prossimi anni con il giusto tempo di realizzazione. Durante la prima pandemia rimane bloccata su un isola in Francia, Porquerolles, riesce con l’arte di strada a farsi conoscere cominciando con il cantare per strada e sulle imbarcazioni, continua con il disegno e dipingendo barche arrivando infine a realizzare un intero progetto di decorazione di un locale sito nell’isola ed organizzando un progetto chiamato Esposizione Clandestina n1 con un installazione realizzata da tutte le persone di passaggio e del luogo come forma resistente di comunicazione, tramite l’arte, in un periodo di distanziamento sociale e paure, ancora attualmente esposta sull’isola alla Rue de l’Artigianate. Tornata  per poco tempo a Roma, partecipa nuovamente agli allestimenti per il Teverina Buskers Festival, lavora a Valencia al Festival Valencirc con La Finestra Nou Circ e ritorna poi a Parigi per una creazione con la compagnia Hoc Momento,  di uno spettacolo su Giovanna d’Arco portato in scena a Parigi lo stesso anno, una compagnia questa, molto interessante che lavora tramite il teatro fisico, la danza e la musica nelle periferie parigine con ragazzi e adulti di ogni classe sociale. In Aprile realizza una decorazione artistica per il bar di San Rocco sito a Celleno e lavora come artista poliedrica per vari Festival ed eventi, modella per progetti artistici contemporanei e con illustrazioni e commissioni di affreschi per ristoranti, locali e abitazioni. In processo creativo vi è inoltre la realizzazione di  una Grafic Novel sulle balene  e un libro intitolato “Le parole della quarantena” nato come progetto nella prima quarantena sull’isola. Impegnata nella formazione come clown dottoressa e comunicazione non violenta, lavora come clown  negli hub dislocati su tutto il territorio di Roma con i bambini, tramite l’associazione Comici Camici . Nel 2023 continua a portare il suo spettacolo in diversi festival e teatri, esegue le scenografie per uno spettacolo della Silvio D’Amico presso lo studio scenografico di A. Solimene e porta un nuovo progetto chiamato “ Papaky Group” dalla Borgogna fino a Siena, nato da incontri fortunati in viaggio; un gruppo musicale clown di musica greca e italiana assieme a due artisti greci Kanel e Mat , una miscuglianza di cultura, tradizione ed arte molto interessante e stimolante a livello artistico. Dopo aver studiato a Bologna la costruzione di marionette in termoplastica presso “La Bottega d Cartone” e i mini teatri Lambe Lambe con Annamaria Andrei , crea  due nuovi spettacoli con marionetta corporea e tecnica mista, che porta in alcuni eventi a Roma come il Carnevale organizzato dall’ Ass. Cubolibro : “Nonna Cesca”, omaggio alle nonne e agli anziani portatori di tradizione e radici e base fondamentale della società, e “So Confucio” naturalmente ispirato a Confucio, filosofo cinese del VI-V sec a.C. in versione ironica e clownesca. Nel 2024 chiude inoltre altri due nuovi spettacoli con il Teatro Kamishibai, antica tradizone giapponese di raccontastorie nata nel dopoguerra, illustrando pittoricamente tutte le tavole delle due fiabe e realizzando artigianalmente il kamishibai, da qui il progetto “Le fiabe di Nonna Cesca”. Nel 2024 lavora con laboratori di arte creativa per bambini e sostegno alla genitorialità presso l’Ass. Pianoterra a Tor bella monaca, come Tecnico di Scenografia in un progetto di Scuole Aperte, Tornasole, con l’Ass. Antropos e come operatrice ludica per campi scuola presso l’Ass. Alice in Viaggio. Sempre nel 2024 illustra la locandina del Festival Anomalie grazie all’incontro con Chiara Crupi  e finisce di illustrare e scrivere tre libri.  Il 2025 vedrà infatti la nascita di tre nuovi libri:  Uno sullo spettacolo “Le Voyage de le Fantaisie” ( libricino per adulti e bambini con una parte ludica e una filosofica ); “Les Mot de la Quarantaine“ ( nato in pandemia come progetto di illustrazione e divenuto in un secondo momento un prodotto artistico che non ha una collocazione ben definita perchè fuori dagli schemi e che vuole essere una riflessione originale del cambio antropologico del mondo, riferito al passaggio netto alla tecnologia in vari ambiti, con riferimenti e annotazioni sul processo creativo e trasformato in installazione e libro); e le fiabe de “Il Circo Sfigato”(  piccole storie nate da uno spettacolo realizzato al Teatro Argot negli anni precedenti ). Di certo è l’Arte  la passione ed il lavoro che farà sempre di lei una persona fortunata per ciò che rappresenta e per ciò che restituisce al mondo, la piena libertà di comunicare e stringere connessioni umane, per stare veramente con le persone. Nel tempo continua a fare arte a 360 gradi, per lei canale di espressione assoluto  vivo e vero in tutte le sue sfumature.